L’aumento dei conflitti armati nel mondo sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di civili con distruzioni di massa, genocidi, shock climatici, fame e malattie.
Dalla Palestina al Sudan, dallo Yemen al Libano, dal Myanmar all’Ucraina, dalla Colombia alla Repubblica Democratica del Congo, ed in tutto il resto del pianeta, ogni conflitto imposto dalle autorità esige un sadico tributo umano da parte delle classi subalterne.
Il potere continua a puntare su politiche di apartheid nei confronti di migranti, reclusi in lager, morti in mare o lungo i confini militarizzati.
Stanno aumentando gli attacchi fisici e giuridici contro donne, persone Lgbtqia+ e comunità marginalizzate, da sempre bottino di guerra di militari o capri espiatori per ottenere consenso politico e successo elettorale.
La disuguaglianza globale sta aumentando le ricchezze di un ristrettissimo numero di potenti della Terra che hanno deciso di devastare e depredare tutte le risorse indispensabili al sostentamento e sopravvivenza dell’intera umanità.
Oltre ai nemici esterni gli stati considerano nemici interni tutti coloro che si oppongono a questa situazione e li colpiscono con la repressione più cieca. In Italia il DdL 1660 cerca di seppellire sotto una montagna di anni di galera qualsiasi forma di lotta per l’emancipazione e di critica allo stato.
L’attacco di un anno fa ai confini tra la Palestina occupata e Israele è emblematico di come tutte le autorità siano complici dei massacri delle classi più sfavorite: in risposta ad un attacco dei miliziani di Hamas nei confronti della popolazione, lo Stato israeliano ha bombardato e continua a bombardare a tappeto tutta la Striscia di Gaza, entrando con i carri armati, radendo al suolo intere città e colpendo persino i corridoi umanitari che lo stesso governo israeliano aveva indicato come sicuri. A Gaza stanno commettendo un genocidio, la volontà del governo di Netanyahu, che sa che alla fine del conflitto sarà processato per crimini di guerra, è di prolungare la guerra estendendo il campo di battaglia, coinvolgendo Cisgiordania e Libano, per arrivare alla “soluzione finale” del problema palestinese.
Noi crediamo che la miglior forma di solidarietà che possiamo esprimere al popolo palestinese e a tutti i popoli oppressi è la lotta contro l’imperialismo militarista, e in particolare quello italiano, complice di questi massacri e del genocidio in atto a Gaza.
Il governo Meloni, curioso incrocio tra un fascismo razzista antisemita e un imperialismo filosionista, sta aumentando sempre più le spese militari (29 miliardi nel bilancio del 2024) e gli investimenti per l’industria bellica (per i prossimi anni è previsto, in aggiunta al bilancio annuale, l’acquisto di armi per 34,6 miliardi).
Come gruppo anarchico M. Bakunin – FAI Roma e Lazio ci rifiutiamo di essere complici silenziosi di questo gioco al massacro e, ancora una volta, scendiamo in piazza accanto al popolo palestinese che, come tutti i popoli, è vittima degli Stati e di tutte le autorità. Crediamo fermamente che solo la lotta di classe potrà realizzare una reale opposizione ai conflitti che devastano il mondo e uccidono la popolazione. L’unica pace possibile è quella tra i popoli, e si potrà ottenere unicamente abb0attendo ogni forma di autorità: senza stati, nessuna guerra! Ciò implica lo smantellamento dell’esercito israeliano e di tutti gli eserciti che difendono il potere costituito, del neo-colonialismo che ne deriva e di ogni forma di discriminazione, che ha portato all’apartheid come estrema conseguenza.
Nostra Patria è il mondo intero, nostra legge la libertà!
VIVA L’ANARCHIA
Gruppo Mikhail Bakunin – Federazione Anarchica Italiana di Roma e Lazio